L’Export Management si occupa degli ordini di esportazione e del raggiungimento degli obiettivi da completare in tempo e con successo, secondo i requisiti forniti dagli acquirenti esteri. La gestione delle esportazioni può essere valutata con riferimento all'area funzionale di esportazione e al processo amministrativo coinvolto nella gestione delle esportazioni.
L'esportazione può essere raggruppata in molte sezioni come Esportazioni di merci, Esportazioni di servizi, Esportazioni di progetti ecc ecc. Un'esportazione di merci è correlata all'esportazione di beni fisici, ad esempio indumenti confezionati, articoli tecnici, mobili e opere d'arte. L’esportazione di servizi indica l'esportazione di beni che non esistono in forma fisica, ovvero servizi professionali, tecnici o generali come l'esportazione di software per computer, servizi di architettura, intrattenimento o consulenza tecnica. Esportare un progetto, infine, significa sviluppare un progetto da parte di un'impresa in una nazione diversa.
L'export manager ha un ruolo importante nella gestione degli affari per gli ordini internazionali. Le strutture di gestione convenzionali con classificazione funzionale come acquisti, marketing, finanza, contabilità, amministrazione, non possono garantire massima efficienza in tutte le fasi di esportazione. Pertanto, è necessario un export manager per condurre con successo le operazioni commerciali di esportazione.
L'export manager è responsabile dell'esito positivo dell'ordine in termini di tempo, costi e prestazioni tecniche. Di seguito, analizziamo quali sono i principali compiti svolti dall’Export Manager:
Dunque, le principali funzioni dell'export manager nella gestione degli ordini sono: approvvigionamento dell'ordine di esportazione, pianificazione dell'esecuzione dell'ordine di esportazione, direzione per l'esportazione, esecuzione dell'ordine di esportazione, collegamento con l'importatore, valutazione dell'ordine di esportazione, riprogrammazione, reporting sull'esecuzione dell'ordine di esportazione.
Per diventare export manager è necessario possedere una laurea. Essendo che per esercitare tale professione bisogna essere esperti di politiche internazionali ed economiche, i corsi di laurea che meglio si adattano alla sua formazione sono quelli in giurisprudenza ed in economia, con un indirizzo internazionale.
Dopo la laurea, è preferibile continuare il proprio percorso di studi attraverso il conseguimento di un master, così da aumentare le competenze specifiche. Da questo punto di vista, meglio scegliere master relativi all’internazionalizzazione delle imprese, al marketing o alle esportazioni. Infine, da sottolineare che il master è importantissimo anche per via dello stage, che consente agli export manager di fare esperienza sul campo nelle diverse aziende di riferimento e di entrare da subito nelle logiche di un’impresa che desidera espandersi.
Per un’azienda, investire su un Export Manager è molto conveniente. Il motivo risiede nel fatto che tale figura, avendo esperienza nei mercati internazionali, è capace di gestire le varie dinamiche estere e risolvere eventuali problematiche man mano che si presentano. Ciò implica un notevole risparmio, non solo di tempo, ma anche di risorse e di denaro.
Per tale motivo, lavorare come Export Manager ripaga piuttosto bene. Gli stipendi medi in Italia vanno dai 30.000 ai 45.000 euro e oltre, in base alla grandezza dell’azienda cliente, al mercato target, al tipo di prodotto o servizio venduto e, ovviamente, all’esperienza del candidato.