Nell'articolo precedente abbiamo dato una breve introduzione a Google Analytics 4, evidenziando le principali differenze con Universal Analytics.
In questo articolo invece andremo a scoprire come impostare il tutto.
Sono tante le novità che contraddistinguono Google Analytics 4 dal suo progenitore Universal Analytics.
Quelle fondamentali possono però essere accorpate in 3:
Data model basato sugli eventi: creato con l’obiettivo di costruire un sistema di tracciamento orientato al marketing.
Ua era stato creato per raccogliere le informazioni sull’utente, mentre GA4 raccoglie e classifica eventi/interazioni, quindi mappa i comportamenti.
In questo modello tutte le hit sono eventi, UA faceva differenziare tra di essi.
L’implementazione del machine learning: per rispondere alla perdita dei dati legato ai crescenti controlli in tema di privacy e agli utenti che sempre più evitano i cookie grazie ad adblocker e simili. Questi modelli predittivi rendono possibile partire da una base di dati a campione per “predire” il comportamento futuri di altri utenti.
La possibilità di allineare il web con le app.
Oltre a questi troviamo:
Semplificazione dell’interfaccia: la schermata risulta molto meno complessa e più simile ad un’app, rendendo più immediato il ritrovare informazioni
Sessioni, dimensioni e metriche: le sessioni sono cambiate, il conteggio risulta differente tra le due piattaforme, su UA sono calcolate su eventi manuali, su GA4 in automatico e con un periodo più lungo. Significa che con GA4 avremo meno sessioni ma di qualità più alta. Per quanto riguarda dimensioni e metriche, prima erano usate per dettagliare le analisi, usandole in combinazione, adesso con GA4 sono diventate gli equivalenti degli eventi e delle user-property.
Quali sono le differenze sul tema privacy?
Quali sono le funzionalità che GA4 ha introdotto rispetto ad Universal Analytics?
Come riportato da Google in questa sezione https://support.google.com/analytics/answer/12017362?hl=en la differenza principale che troviamo riguarda gli indirizzi IP, GA4 non carica né salva questi dati.
Google Analytics 4 dopo aver letto questo codice (che rientra tra i dati sensibili degli utenti) da un qualsiasi utente facente parte dell’Unione Europea, lo cancella prima poterlo utilizzare per altri domini e server, anche in Europa.
Le sue funzionalità permettono anche di:
Come avviene la raccolta dei dati in base alla regione?
Quando GA stabilisce una connessione con il suo centro di raccolta dati più vicino, i dati raccolti sono mandati all’analisi attraverso una connessione criptata HTTPS. Arrivati in questo centro, i dati sono nuovamente criptati prima di essere mandati ai server di analisi ed essere resi disponibili agli utenti.
Gli indirizzi IP sono quindi usati per determinare il centro dati ottimale, in GA4 questi dati sono utilizzati e scartati prima che vengano mandati a qualsiasi centro dati o server.
Con Universal Analytics invece, potevi scegliere se anonimizzare o no questi dati, anonimizzazione che sarebbe avvenuta prima sempre prima di essere mandati a server o centri dati.
Quali sono i benefici?
Questa pratica incrementa le prestazioni del sito web o dell’applicazione mobile minimizzando la distanza e quindi il tempo totale per i dati di viaggiare attraverso le connessioni sicure dei centri dati di Google.
Oltre a questo, la sicurezza dei dati aumenta, perché se un centro dati diventa inutilizzabile, un altro centro dati della stessa regione potrà sostituirlo.
Cosa possiamo controllare?
Tornando a parlare di google-signals e dati granulari, andiamo più nello specifico per capire cosa comporta tenerli “accesi” o “spenti”.
Google signals: se sono attivi, si può decidere come impostarli su base regionale, in modo non retroattivo. Se si disattivano non si avrà accesso alla reportistica “cross-platform”, alle liste di remarketing basate sui dati di Analytics, alle funzionalità della reportistica ads, alla demografica e agli interessi.
Dati granulari: anche questa funzione si può attivare/disattivare su base regionale. GA raccoglie questi dati come impostazione base, senza di essa non si avrà accesso a tutti i dati riguardanti l’utente e le sue informazioni sensibili.
Se usate un costruttore di siti web o un CMS (ad esempio WordPress, Wix, Squarespace, Shopify, ecc.), Google Tag Manager, o se il vostro sito è etichettato con analytics.js, vedrete un messaggio che vi notifica che dovrete installare nuovi tag sul vostro sito.
La guida di Google per aggiungere una proprietà GA4 fornisce istruzioni su come farlo.
Utilizzando i dettagli della vostra proprietà UA, Google collegherà le vostre analisi esistenti con GA4 per impostare la vostra nuova proprietà. Attiverà anche la misurazione avanzata in modo che voi possiate iniziare immediatamente ad imparare di più sul comportamento degli utenti. Tutto questo viene fatto insieme ai vostri dati UA esistenti, permettendovi di continuare a tracciare i dati nella vostra configurazione esistente.
Google qui offre le seguenti personalizzazioni:
L'assistente alla configurazione di GA4 creerà automaticamente un flusso di dati per il vostro sito web durante la configurazione. Per aggiungere ulteriori flussi per le app iOS e Android e per il web:
L'utilizzo dell'Assistente di configurazione vi aiuterà a misurare gli eventi comuni e a tracciarli come conversioni.
Potete anche gestire le conversioni e gli eventi manualmente nel rapporto "Eventi". Da qui, tutti gli eventi esistenti possono essere facilmente tracciati come conversioni attivando l'opzione sotto Segna come conversione. I risultati saranno poi mostrati nel rapporto "Conversioni".
Se volete creare un nuovo evento per tracciare una pagina specifica, dovrete cliccare su Crea evento nel rapporto "Eventi".
Per esempio, se volete tracciare gli utenti che visualizzano una pagina di ringraziamento, potete configurare un evento con page_location come parametro e thank_you come valore.
Quando un utente visualizza quella pagina, apparirà come un evento nel vostro rapporto. Da lì potete segnarlo come una conversione.
Infine, è possibile monitorare gli eventi e le conversioni utilizzando un tag evento GA4 in Google Tag Manager. Questo può essere utile se volete tracciare un'azione specifica come il clic di un pulsante.
Per fare questo, dovrete prima configurare GTM.
Google Tag Manager supporta le proprietà GA4 con due tag:
Il tag Google Analytics: GA4 Configuration deve essere attivato su ogni pagina su cui si desidera raccogliere i dati delle proprietà GA4. Dovrà anche essere attivato prima di impostare un evento.
Ecco come impostarlo in GTM:
I tag degli eventi GA4 non saranno sempre necessari. Per esempio, se attualmente usate i tag UA per tracciare gli eventi che possono essere raccolti usando la nuova funzione Enhanced Measurement, dovreste usare invece quell'opzione.
Il momento di aggiungere un tag sarà quando avrete bisogno di più dettagli rispetto a quelli che Enhanced Measurement vi può procurare. Google fornisce il seguente esempio:
"Se volete raccogliere dati più dettagliati sulla profondità di scorrimento rispetto a quelli forniti dalla Enhanced Measurement, potete attivare un tag Evento di Google Analytics 4 che si attivi in base all'attivazione della profondità di scorrimento di Tag Manager".
Ecco come impostare un tag Evento GA4 in GTM:
Consent Mode
La Consent Mode di GTM è uno strumento che può aiutare nel gestire tutti gli aspetti relativi alla privacy e al GDPR.
Si trova nelle impostazioni del contenitore.
Essa permette di gestire i tag creati in maniera automatica in base alle scelte che l’utente ha effettuato nella profilazione (Cookie banner)
La Consent Mode permette quindi l’attivazione dei tag (per esempio relativi al marketing) senza dover impostare specifiche regole. Per essere più sicuri però, è sempre meglio personalizzare la Consent Mode in base al proprio CMP
Ma come funziona? Il comportamento di tag viene gestito tramite due funzioni:
analytics_storage e ad_storage
che si attivano in due modalità, granted o denied.
Queste funzioni regolano tutti i cookie di analisi e marketing del tuo sito in base alle scelte del singolo. Anche se l’utente non accetta i cookie, si riuscità comunque ad ottenere dei dati di base in forma aggregata.
Attivare la Modalità Debug è l'ultimo passo per convalidare la vostra configurazione analitica. È anche un passaggio importante, come spiega Ken Williams:
"Senza la modalità di debug, GA4 raggrupperà i tuoi eventi e li invierà attraverso la rete in bundle (che è parte del motivo per cui non dovresti usare un proxy), ma quando la modalità di debug è in esecuzione i tuoi dati saranno inviati immediatamente mentre esegui i test sulla tua app. Inoltre, i dati catturati mentre la modalità di debug è in esecuzione saranno filtrati dai tuoi altri rapporti in modo che non gonfino artificialmente le tue metriche (in altre parole, niente più proprietà GA separate per la produzione e lo staging)".
La modalità di debug è abilitata in modo diverso per il vostro sito web e le vostre app.
Attivare il debug per gli eventi del sito web è semplice come installare l'estensione Google Analytics Debugger Chrome e abilitarla.
Per attivare il debug per iOS, la documentazione ufficiale di Google fornisce le seguenti istruzioni:
Per abilitare la modalità Analytics Debug sul tuo dispositivo di sviluppo, specifica il seguente argomento della riga di comando in Xcode:
-FIRDebugEnabled
Questo comportamento persiste finché non si disabilita esplicitamente la modalità di debug specificando il seguente argomento della riga di comando:
-FIRDebugDisabled
Per attivare il debug per Android, Google fornisce le seguenti istruzioni:
Per abilitare la modalità Debug di Analytics su un dispositivo Android, esegui i seguenti comandi:
adb shell setprop debug.firebase.analytics.app package_name
Questo comportamento persiste finché non si disabilita esplicitamente la modalità Debug eseguendo il seguente comando:
adb shell setprop debug.firebase.analytics.app .none.
Questo conclude la nostra panoramica su come impostare Google Analytics 4 sia sul vostro sito web che per le vostre app mobile.
Nel prossimo articolo, che concluderà questa serie sulle novità di GA4, vedremo invece che tipi di reportistica GA4 vi permetterà di generare.